Quando le persone mi incontrano dopo una seduta di Coppettazione , la maggioranza mi guarda a metà tra il perplesso e lo spaventato e storce il naso difronte ai tipici segni rotondi che questa antichissima e straordinaria tecnica terapeutica può lasciare per qualche giorno sulla pelle.

Alcuni, invece, ironizzano ipotizzando incontri ravvicinati con piovre o polpi giganti (animali tipicissimi qui a Milano, eh… ) o abnormi succhiotti di qualche fantomatica ragazza (dalla bocca enorme, ovviamente).

Pochi si incuriosiscono e chiedono informazioni, sempre però con un latente dubbio e timore nello sguardo.

Pochissimi, infine, sapendo di cosa si tratti, scambiano con me un complice e compiaciuto sguardo di intesa e si congratulano per la mia scelta. Tendenzialmente sono loro i primi a decidere di affidarsi al nostro centro e a godere degli innumerevoli benefici che questa terapia è in grado di offrire.

Il che, poi, li sottoporrà inevitabilmente ad analoga futura “inquisizione” da parte di amici e parenti. Non senza qualche imbarazzo o disagio, che lascia però subito il posto alla soddisfazione per i risultati ottenuti.

E a un immediato effetto domino che, grazie al potere del passaparola, poco alla volta porta anche chi era inizialmente scettico a richiedere uno dei nostri trattamenti.

Sicuramente questa confusione e iniziale ignoranza (nel senso letterale del termine, ossia di condizione determinata dalla mancanza di informazione) dipende da due fattori: da un lato la Coppettazione (o Cupping Therapy) in Italia non è ancora così diffusa e conosciuta (se non tra sportivi e alcuni addetti ai lavori, come osteopati, agopuntori, massoterapisti olistici, ecc.) come nel resto del Mondo, a partire dalla Cina, ma anche negli Usa, in Nord Europa, in Medio Oriente e in molti altri paesi più aperti alle tecniche alternative e complementari.

Dall’altro, in Italia in particolar modo, le persone guardano spesso con un certo (ma non sempre giustificato) sospetto e scetticismo a ciò che è nuovo, a ciò che non conoscono, a ciò che li potrebbe portare fuori dei confini della propria zona di comfort.

E questo è un peccato, oltre che un errore strategico di vita, perché gli preclude la possibilità di risolvere finalmente molti problemi di salute cronici, dolorosi e, a volte, inabilitanti. E di accedere definitivamente a livelli di benessere ormai dimenticati da tempo o addirittura mai sperimentati prima.

Vediamo di fare un po’ di luce su quello che sono e, soprattutto, su ciò che NON sono quei caratteristici segni tra il rosa, il rosso e il viola.

Ovviamente non si tratta di ecchimosi da combattimento marino con qualche cefalopode sovradimensionato, né di lasciti imprevisti di una fidanzata focosa.

Fondamentalmente, non si tratta di lividi, come i più tendono a chiamarli. 

I lividi o ecchimosi, infatti, sono un tipo di ematoma derivante normalmente da trauma contusivo, che può generare una ferita in profondità nel tessuto causando sanguinamento. I lividi sono più o meno dolorosi, in genere accompagnati da gonfiore e possono comportare danni all’area circostante.

La Coppettazione, al contrario di un normale massaggio che preme ed esercita una forza di compressione o frizione sulle zone del corpo, utilizzata la forza di aspirazione (di una pompa manuale o automatica) per sollevare delicatamente i tessuti. E questo, a rigor di logica, non può ovviamente produrre lo stesso effetto di una pressione o di un urto.

Ma allora perché compaiono quei misteriosi segni circolari?

Per capire bene la loro natura e origine, si dovrebbe aprire un’interessantissima ma lunga disquisizione sulla Medicina Tradizionale Cinese, sul significato di meridiani energetici, di stagnazione del Qi e… chi più ne ha più ne metta.

Qui è sufficiente capire il meccanismo che sta alla base di questa antica quanto attualissima terapia, grazie alla quale la circolazione sanguigna stagnante, il fluido linfatico vecchio e le tossine accumulatesi nei tessuti sottostanti vengono smossi e portati in superficie dall’azione di aspirazione esercitata dalle coppette sulla pelle e sui tessuti (muscoli e fascia in primis).

Ristagno di sangue? Linfa vecchia? Tossine? Sì, hai letto bene!

La vita di oggi, a causa dell’aria che respiriamo, di discutibili abitudini alimentari, di una sempre più diffusa sedentarietà, di alti livelli di stress, di insufficienti metodi di respirazione, di uso massiccio di farmaci – solo per citare le principali cause –  ci sottopone a un accumulo di scorie, tossine, residui dannosi, radicali liberi, calcificazioni (e qui mi fermo) che il nostro corpo fa sempre più fatica a metabolizzare e a eliminare. E che sono la causa di moltissimi dolori e problemi di salute. Anche gravi e importanti.

Ecco perché la Coppettazione ha risultati positivi e spesso definitivi su così tante patologie fisiche ed effetti sorprendenti su altrettante problematiche estetiche!

Immagina un lago con l’acqua ferma e stagnante che, dopo mesi se non anni di accumulo di detriti e putridume, ritorna ad avere un afflusso di acqua nuova, pulita e ricca di nutrienti e, contemporaneamente, uno scarico di quella vecchia, piena di sporcizia… è facile capire quali effetti benefici si avrebbero a livello di qualità dell’ambiente e della vita al suo interno.

Bene, lo stesso avviene nel nostro corpo quando, grazie all’azione sottovuoto generata dalle coppette, permettiamo al nostro “lago” sotterraneo di ripulirsi.

Fuor di metafora, la liberazione e la successiva rimozione del flusso sanguigno stagnante(grazie alla contemporanea stimolazione del sistema linfatico) consente alla circolazione “sana” di muoversi nell’area trattata e di nutrire e rafforzare così i tendini, le articolazioni, i vasi sanguigni, i muscoli sottostanti e tutti i tessuti circostanti. Stimolando al tempo stesso i dotti linfatici e tutto il sistema che presiede alla rimozione delle tossine dal corpo.

E i segni tondi, allora? Be’, quelli non sono altro che una fotografia di quello che si è smosso durante il trattamento e che “viene a galla” a livello di cute, permettendo all’operatore una lettura della situazione sottostante.

A seconda delle condizioni di salute, della circolazione sanguigna e dell’intensità dell’infiammazione presente nel tessuto trattato, il risultato finale può variare notevolmente. La gamma di colore può, infatti, andare da un rosa pallido a un viola scuro tendente al nero e fornisce importanti informazioni sulla gravità del problema da affrontare e sul protocollo terapeutico da adottare per risolverlo.

Tendenzialmente, più scuro è il segno, più profondo è il bisogno di intervento e di guarigione. Di conseguenza, più numerosi e più frequenti saranno le sedute, almeno nella fase iniziale, per andare poi via via a diminuire e a dilatarsi nel tempo, man mano che la terapia dà segni di miglioramento.

Per una corretta lettura dei segni della Coppettazione (o Cupping Therapy) occorre ovviamente aver partecipato a un corso di formazione tenuto da professionisti esperti e aver fatto tanta tanta pratica sul campo.

Ecco perché suggeriamo sempre a chi voglia intraprendere questa professione, a chi voglia implementare le proprie terapie con trattamenti complementari di grandissima efficacia o a chi voglia provare un trattamento finalmente risolutivo, di rivolgersi a operatori di comprovata esperienza e professionalità.

E tu?

Sei pronto a dire finalmente addio a quei fastidiosi dolori che ti assillano da tempo? E scoprire, insieme con noi, di che colore è il tuo problema?

Bene, non ti resta che prenotare il tuo primo trattamento!

E stai tranquillo: di qualunque tonalità saranno i tuoi segni, essi svaniranno nel giro di pochi giorni. Lasciando, in cambio, un profondo senso di benessere.

Allora, cosa stai aspettando?